Fernando Alonso sogna il terzo mondiale nel 2026
Fernando Alonso riflette sulle sue possibilità di vincere un terzo titolo mondiale piloti in Formula 1, nonostante abbia 43 anni e ne siano passati 18 dall’ultimo. “Sogno ancora – dice il pilota spagnolo a Bbc Sport – Perché no? So che il 2026 è probabilmente la mia unica possibilità perché il 2025 sarà estremamente difficile, ma continuo a sognare. La F1 è per i sognatori, probabilmente, perché tutto può succedere”.
Sono passati 11 anni da quando l’ex ferrarista si è assicurato l’ultima delle sue 32 vittorie nei GP. Ma l’arrivo all’Aston Martin di Adrian Newey – il più grande progettista nella storia di questo sport – lo fa sperare di poter cogliere altre vittorie e persino un altro mondiale, da aggiungere a quelli ottenuti con la Renault nel 2005 e 2006.
Newey, 65 anni, a maggio ha annunciato che avrebbe lasciato la Red Bull dopo 18 anni. Inizierà a lavorare con il suo nuovo team a marzo 2025. La speranza, anzi, l’aspettativa, è che possa replicare il suo tocco magico sulla vettura progettata da Aston Martin per le nuove regole che entreranno in vigore nel 2026. “Le aspettative saranno alte perché è una nuova vettura, un cambio di regolamento, una monoposto realizzata da Adrian – afferma Alonso -Probabilmente, o almeno all’inizio, sarà la mia ultima stagione in F1. Perché il mio contratto termina alla fine del 2026. È il momento della verità”.
Alonso e Newey sono andati vicini a lavorare insieme diverse volte nel corso degli anni. E’ il “destino” che ora li fa incontrare, afferma Alonso: “Sembra che il destino mi abbia sempre fatto perdere l’occasione. Ma è arrivata ora, alla fine della mia carriera e continuerò a godermela il più possibile, cercando di imparare da lui”. Tra loro c’è “rispetto reciproco. Ci siamo scambiati alcuni messaggi e abbiamo parlato di tanto in tanto e sembra che siamo sempre stati in sintonia. Non abbiamo mai lavorato insieme, ma eravamo sempre sulla stessa frequenza quando parlavamo in passato. Non vedo l’ora. Per Aston Martin è una svolta importante”.
Guidare una vettura di F1 in modo competitivo fino a metà dei suoi 40 anni é qualcosa di straordinario. Ma non per lui: “Non ci penso molto. I media mi ricordano di tanto in tanto alcune statistiche e alcuni numeri, ma per me è come se avessi 25 o 30 anni e continuo a correre in F1”. Perché non dovrebbe, visto che assicura di sentirsi “motivato, fresco, in forma per guidare e fare lo stesso allenamento che faccio da 20 anni ormai, perché è più o meno la stessa routine”.