Un consiglio al Cavallino, da parte di chi ha corso e vinto con la Rossa e si è anche laureato (altrove) campione del mondo.
Charles Leclerc e Carlos Sainz in Ferrari sono compagni di scuderia da due stagioni, e nel 2023 divideranno per la terza il box della scuderia di Maranello. Le loro gerarchie interne sono state uno dei temi dominanti degli ultimi mesi, non solo tra i tifosi ma anche all’interno del team stesso. E a dare un consiglio al Cavallino è stato qualcuno che lo conosce molto bene, avendo a propria volta guidato la Rossa in due distinte fasi della sua carriera: Mario Andretti.
“La Ferrari dispone di due piloti che sono entrambi in grado di vincere, e questo è qualcosa di stupendo – ha osservato il pilota istriano, intervistato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, parlando di Leclerc e Sainz -. E fino a un certo punto della stagione è giusto che li lasci entrambi liberi di correre. Quando diventasse chiaro chi è in lizza per il titolo, allora l’altro può correre al suo servizio. Ma all’inizio devono essere assolutamente liberi”.
Ma Andretti, che il titolo del mondo lo vinse in 1978 in Lotus (stagione in cui era chiaro il suo ruolo di prima guida rispetto a Ronnie Peterson) si è anche soffermato sull’addio di Mattia Binotto alla Ferrari: “Qualcosa sulle strategie va cambiato, e questo è certo. Perché se la tua macchina è competitiva, prendere decisioni diverse dagli altri non ti serve”.
Quindi Andretti è entrato più nello specifico. “Quest’anno è capitato che si montassero le medie quando tutti gli altri avevano le soft. Penso a quanto accaduto a Interlagos con Leclerc. Non so chi abbia preso quella decisione, ma bisogna cambiare il sistema. E ascoltare di più i piloti, che devono partecipare a decisioni di questo tipo”, ha ricordato il campione italo-americano, in Ferrari nel 1971 e 1972 per poi tornare brevemente nel 1982 da compagno di squadra di Patrick Tambay (scomparso proprio domenica).