Dopo il ritiro nel Gp d’Ungheria
C’era già stato il danno, ora è arrivata pure la beffa. Il motore montato sulla Ferrari di Charles Leclerc nell’ultima gara in Ungheria non sarà infatti più utilizzabile. A Budapest il monegasco si è ritirato alla seconda curva dopo l’incidente avvenuto in partenza quando è stato colpito dall’Aston Martin di Lance Stroll.
La stessa Scuderia Ferrari ha annunciato oggi che i danni al propulsore non sono riparabili: “L’incidente non è costato a Leclerc solo, e già non è poco, la concreta possibilità di cogliere un bel risultato all’Hungaroring – così la nota del team del Cavallino Rampante -, ma l’impatto con l’Aston Martin di Lance Stroll ha provocato danni irrimediabili al motore, che non potrà più essere riutilizzato. Per la Scuderia Ferrari e per il pilota si tratta di un ulteriore danno, non soltanto economico ma anche sportivo, visto che è assai probabile che nel prosieguo della stagione la squadra possa essere costretta a montare sulla SF21 di Leclerc una quarta Ice, con conseguente penalità sulla griglia di partenza”.
La nota della Ferrari arriva dopo le dure parole di ieri del team principal Mattia Binotto, che sa che in regime di budget cap avere questi danni quando non si è colpevoli è ancora più grave. Binotto aveva inoltre proposto che se viene dimostrata la colpa di un pilota, allora il team di quel pilota dovrebbe pagare le altre squadre che subiscono danni. Che in casa Ferrari sono diventati molto gravi.