Da almeno cinquant’anni uno degli elementi più iconici della Formula 1 è rappresentato dai caschi dei suoi protagonisti. Le storie sui colori abbinati ai grandi campioni abbondano, e sono state raccolte in un libro. Su cui spicca un aneddoto inevitabilmente più commovente di altri.
Riguarda Gilles Villeneuve, osservato dal figlio Jacques nell’atto di lavorare ai colori che avrebbe onorato sui circuiti di tutto il mondo.
Il sito ‘MotorsportMagazine.com’ ha infatti pubblicato un estratto dal libro ‘Formula Helmet’, dove appunto si analizzano i caschi dei piloti di Formula 1 dal 1969 al 1999. E tra le diverse testimonianze che sono state raccolte c’è quella di Jacques, che ancora bambino osservò il padre studiare la fantasia che lo avrebbe reso immortale in Ferrari.
“Ricordo di aver visto mio padre fare il suo disegno. Era nel suo camper e usava le matite Crayola sul suo casco bianco”, ha raccontato Jacques Villeneuve, poi campione del mondo in Williams nel 1997. Molto preciso anche il ricordo sulla scelta dei colori: “Non c’era una spiegazione sul disegno. Ma il blu doveva essere molto scuro, quasi nero. E anche l’arancione doveva essere molto scuro, senza diventare però rosso. Sicuramente aveva un’idea in testa, ma il disegno non rappresentava niente di particolare”.
Quindi un’ultima considerazione: “Ai nostri tempi, in Formula 1, i nostri caschi rappresentavano un biglietto da visita. Ce li saremmo tenuti per tutta la carriera. Per questo solitamente il design era curato dagli stessi piloti, che fosse bello o brutto. Ma era facilmente identificabile”.