Le parole di Trulli
Lunga intervista della Gazzetta dello Sport a Jarno Trulli, che ha parlato di tutto, a partire dalla lotta per il titolo tra Max Verstappen e Lando Norris: “Mancano sei gare alla conclusione, e non sono poche, ma Verstappen ha un vantaggio cospicuo, grazie ai tanti punti che ha accumulato a inizio stagione. Inoltre Max è costante e solido. Perciò, essendo una partita a due, vedo difficile che Norris riesca a strappargli il titolo. Diciamo che Lando dovrà essere perfetto, correndo sempre all’attacco, e in più sperare che all’avversario capiti qualche imprevisto”.
Capitolo Newey: “Ho corso 15 anni in F.1 e anche allora non ha mai amato lavorare fuori dall’Inghilterra. Quando ho letto di voci sulla Ferrari, ho pensato che forse aveva cambiato idea, ma alla fine non è accaduto. E poi potrebbe aver ricevuto un’offerta economica irrinunciabile dall’Aston Martin di Stroll, col vantaggio di restare a casa. Ma è solo una mia ipotesi”.
Molti già pensano al 2025, con Hamilton in Ferrari al fianco di Leclerc: “Innanzitutto Charles ha il vantaggio di essere il padrone di casa a Maranello, quindi di conoscere a fondo il team e le persone. E poi la vicinanza di Lewis può essere una grande motivazione. Perché, se riuscirà a battere un sette volte iridato a parità di macchina, dimostrerà di essere un pilota da Mondiale. Io, quando correvo, ho sempre sperato di avere compagni di squadra molto forti, per poter provare il mio valore anche se la vettura non fosse stata vincente”.
L’arrivo dell’inglese ha diviso i tifosi: “Se ne può discutere all’infinito, con opinioni diverse. La Ferrari ha visto l’opportunità di ingaggiare un grande campione, un’icona. Mentre Lewis ha realizzato un sogno. Poi è chiaro che possa esserci un punto interrogativo sul futuro, perché gli anni passano per tutti e non c’è la certezza che Hamilton sarà ancora il miglior Hamilton. Così come Alonso, pur andando ancora forte, non è lo stesso Alonso di dieci anni fa. Qualcuno obietterà che forse era meglio tenersi il validissimo Sainz e pagare meno”.