Le parole di Juan Pablo Montoya
Juan Pablo Montoya nell’ultima puntata di Beyond The Grid ha confessato qualche interessante aneddoto relativo al suo arrivo in Formula 1: “Ricordo che il mio ingegnere e anche i meccanici mi dicevano nel 2002, quando la lotta era serrata, ‘Mettila in pole o schiantati’. Come a dire: non ci importa di riparare la macchina, basta che ti giochi la pole position. Quando nella tua mente l’incidente è irrilevante, normalmente non ti schianti, perché non ci pensi. Ai miei tempi, le gare erano qualifiche. Ci qualificavamo a ogni giro“.
“Una delle esperienze più belle che ho avuto in F1 è stata quando ho iniziato a fare tutti i test con la Michelin – ha proseguito il colombiano -. Venivo dalla IndyCar, dove dovevi gestire un po’ le gomme. Così sono andato e ricordo di aver fatto un giro molto buono. E poi è andata sempre meglio, come se dovessi gestire il ritmo. Si sono arrabbiati con me, mi hanno detto: “Abbiamo bisogno che tu faccia solo giri da qualifica. Devi distruggere la gomma‘. Infatti nella mia prima gara in Australia, ricordo che avevo Panis davanti a me. E nella mia mente pensavo: che avrei dovuto essere in grado di battere Panis. Niente contro di lui, è davvero bravo, ha vinto a Monaco, ma dovevo batterlo. Eppure stava andando via. Quindi ho cominciato a fare tutti i giri da qualifica e lo stavo raggiungendo ma il motore è esploso. Avevamo così poco degrado che, man mano che il carburante si consumava, andavamo più veloci“.
“Per come vedevo le qualifiche, qualsiasi punto in cui la macchina non si muoveva significava che poteva andare più veloce. E questa era la mentalità. Mi piaceva camminare sul filo del rasoio: ad alta velocità, se andavi e la macchina non scodava, significava che potevi andare più veloce“, ha concluso.