Anche chi produce le gomme ammette che il weekend sarà anomalo.
Formula 1 a Las Vegas, per il primo Gran Premio ospitato nella città del Nevada dal lontano 1982. Rispetto ad allora, però, si correrà nella seconda metà di novembre e soprattutto di notte. Due dettagli che già prima dell’arrivo del Circus ha creato preoccupazioni sull’eventuale scarsa aderenza delle gomme. E nel frattempo anche Pirelli ha ammesso che qualche motivo di apprensione esiste.
“Le temperature dell’asfalto e dell’aria saranno decisamente inusuali per un weekend di gara – ha ammesso Mario Isola, direttore motorsport della Pirelli -. Somiglieranno a quelle che si trovavano ai tempi in cui i test precampionato si tenevano in Europa. A Las Vegas ci sono poi lunghe percorrenze in rettilineo. E questo renderà ancora più complesso riscaldare gli pneumatici in qualifica e mantenere una temperatura adeguata in gara”.
Ci sono poi altri aspetti, inquadrati da Isola, che rendono la trasferta a Las Vegas ancora più un’incognita per la Formula 1: “Il carico aerodonamico sarà piuttosto basso, come a Baku o addirittura Monza. Servono infatti alte velocità di punta. La pista sarà anche poco gommata, non essendo previste gare di contorno alla Formula 1. In più ci saranno zone con il manto stradale cittadino e altre completamente riasfaltate. E questa sarà un’ulteriore sfida”.