La padronanza con cui George Russell ha sfruttato al meglio l’enorme potenziale della Mercedes ha creato interrogativi.
Anche Toto Wolff ha ammesso che Lewis Hamilton non ha fatto salti di gioia guardando il Gran premio di Sakhir dalla sua camera d’albergo. La padronanza con cui George Russell ha sfruttato al meglio l’enorme potenziale della Mercedes ha creato interrogativi ai quali il pluricampione del mondo vuole rispondere subito. Per questo sta contando i giorni, confidando di tornare negativo al Covid 19, e affilando le armi, per ristabilire le gerarchie già a da Abu Dhabi: il suo spirito competitivo lo porterebbe a sfidare il rampante connazionale ad armi pari, e cioè su una Freccia d’argento, che però sarà occupata ancora da Russell solo in assenza di Hamilton stesso.
Un cane che si morde la coda e che vede come terzo incomodo un Valtteri Bottas uscito con le ossa rotte dall’ultima gara. Se ne riparlerà nel 2022. O forse prima, qualora, come non escluso da Jacques Villeneuve, la Mercedes dovesse clamorosamente decidere di mandare in panchina Bottas, che ha già un contratto per il 2021 e sarà quindi ovviamente remunerato, per fare spazio a Russell.