Luca Cordero di Montezemolo parla della “sua” Ferrari di ieri e di quella di oggi
Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Ferrari dell’età dei grandi trionfi di Michael Schumacher, ma anche direttore sportivo della casa di Maranello a metà degli anni settanta, quando guidò Niki Lauda al suo primo titolo iridato, è stato ospite al Festival dello Sport di Trento e ha parlato a tutto campo della Formula 1 di ieri e di oggi. Ecco le sue parole riportate dal sito della Gazzetta dello Sport.
“Enzo Ferrari mi chiamò quando avevo 25 anni, gli devo se non tutto, quasi. Mi spiegò che bisogna sempre guardare avanti e non arrendersi mai, ed essere più focalizzati quando si vince ancora più di quando si perde. Se si perde è più facile trovare la capacità di reagire, vincendo puoi rischiare di dire siamo i più bravi e fermarti lì”.
“Lauda? Uno dei miei amici più cari. L’Avvocato Agnelli mi ha insegnato la curiosità e il desiderio di guardare il mondo, quello del momento in cui si vive, ma anche ciò che sarà fra 5 e 10 ann. Schumacher? Un uomo eccezionale che da pilota portò la grande attenzione per la preparazione fisica nella Formula 1, il suo senso di uomo squadra, la sua capacità di vivere ogni giro in gara come se fosse quello per la pole position”.
E la Formula 1 di oggi? “Mi piace Verstappen, che seguivamo da quando guidava nei campionati kart. Non mi piacciono regolamenti troppo complicati. Non mi piace dov’è oggi la Ferrari, non mi piace esultare per un terzo posto, che per me era una sconfitta. I piloti? Penso che siano l’ultimo dei problemi, il problema è la macchina…”.