Le parole di Martin Brundle
Martin Brundle è tornato a parlare di quanto successo a Singapore: “Max Verstappen avrebbe dovuto essere in pole ma rimanendo in pista per la maggior parte dei 12 minuti finali della Q3 è stato costretto ad abbandonare l’ultimo giro della pole a due curve dal traguardo per avere abbastanza carburante per i controlli tecnici obbligatori. Il leader del campionato era estremamente scontento e lo ha fatto sapere alla squadra senza mezzi termini. Dietro l’apparenza della calma e della serenità del Max 2.0, c’è ancora un bel caratterino”.
L’ex pilota si è soffermato anche sul caso Perez: “Sergio è stato molto fortunato a ricevere solo una penalità di 5 secondi per non essere rimasto entro 10 lunghezze dalla safety car mentre era in testa al gruppo. Presumibilmente, è riuscito a convincere i commissari che con le gomme fredde e le condizioni difficili, e con il flusso e riflusso delle velocità della safety car e della F1, tutto ciò era accettabile. Così, un bel po’ di tempo dopo la gara, è stata confermata una vittoria che ogni pilota di F1 della storia vorrebbe avere nel proprio curriculum, tanto era la sfida e l’intensità. Sergio ogni tanto finisce nella lista dei dispersi per un paio di gare, ma quando si presentano occasioni stimolanti è l’uomo con un piano e una testa calma e matura”.