Una domenica in cui i nervi sembrano saltati di schianto.
Max Verstappen ha vissuto sull’insidioso Hungaroring una delle giornate più difficili della sua carriera, almeno da quando è arrivato in Red Bull. Quinto al traguardo del Gran Premio d’Ungheria, il tre volte campione del mondo ha discusso in maniera serrata (e a tratti volgare) con il muretto per l’intera gara, salvo ricevere una risposta secca del suo ingegnere di pista Giampiero Lambiase che potrebbe anche avere conseguenze sui suoi rapporti con la scuderia.
Già nelle ultime settimane, coincise con il calo della Red Bull, Verstappen non aveva mancato di sottolineare con il team il suo disappunto. Nella domenica magiara però il tutto è esploso sin dalla partenza, quando l’olandese è andato largo alla prima curva e ha restituito malvolentieri la seconda posizione a Norris. “Allora va bene buttare fuori gli altri?”, si è lamentato in un Team Radio con Lambiase.
Il suo nervosismo è proseguito nel corso della gara, sia per l’assetto, che per la tenuta delle gomme, la strategia e addirittura i consigli di guida. Finito alle spalle di Lewis Hamilton e Charles Leclerc dopo l’ultimo pit stop, Verstappen è sbottato con Lambiase pronunciando in due frasi almeno quattro espressioni che la regia della Formula 1 ha dovuto censurare. Quindi la lamentela dopo il contatto con la Mercedes dell’eterno rivale, cui l’ingegnere Red Bull ha risposto: “Non intendo litigare in radio con gli altri team, amico. Se ne occuperanno i commissari. Comportarsi così in radio è da bambini, da bambini”.
Parole pesanti e senza precedenti, che certificano un equilibrio in casa Red Bull precario come non era da anni. Lo stesso Verstappen, ai microfoni di ‘Autosport’, non ha però fatto nessun passo indietro: “Non capisco perché quando parlo in radio io non possa essere diretto. Se questo non piace a qualcuno, se ne stia a casa”, sono state le sue parole seguite dall’ennesimo improperio. E quindi, anche a motori spenti, il clima è davvero tesissimo.