McLaren, Andrea Stella fa mea culpa

McLaren, Andrea Stella fa mea culpa

Il team principal della McLaren Andrea Stella si è pentito di aver lasciato corsa libera a Lando Norris e Oscar Piastri a Monza, col risultato che Piastri ha superato Norris alla Variante della Roggia togliendogli punti preziosissimi per la corsa al titolo mondiale piloti. Ecco le parole, alla vigilia del Gran Premio dell’Azerbaigian, di Stella, che sembra quindi orientato, se dovesse essere necessario, a dare ordini di scuderia a favore di Norris.

“Le ‘Papaya rules’ hanno a che fare con l’obbligo per i nostri piloti di gareggiare senza correre rischi e con rispetto reciproco, senza contatti tra le nostre due macchine – ha detto Stella in un’intervista alla BBC Sports riportata da formulapassion.it -. È un modo rapido per ricordare ai ragazzi di non esagerare quando lottano l’uno contro l’altro. In generale il concetto è che siamo incredibilmente determinati a vincere, ma vogliamo anche farlo nella maniera giusta. Da adesso sposteremo il nostro supporto più su Lando, ma vogliamo farlo senza compromettere in maniera eccessiva i nostri principi. E i nostri principi dicono che l’interesse della squadra viene prima di tutto. La sportività per noi è un valore importante e vogliamo assicurarci di essere corretti con entrambi i nostri piloti”.

“Non vogliamo più vedere situazioni in cui arriviamo in curva in prima e seconda posizione e usciamo primi e terzi. È stato un danno per la squadra e dobbiamo risolvere situazioni come quella perché è stato il modo in cui abbiamo approcciato alla gara che ha lasciato la porta aperta perché una cosa del genere si potesse verificare”.

“Dopo Monza ci siamo dati tre obiettivi. In primo luogo, dobbiamo assicurarci che niente di quello che succede in pista tra i piloti causi un danno alla squadra, poi come secondo punto dobbiamo avere entrambi impegnati per aiutare a vincere tutti e due i campionati. E infine, quello che non vogliamo è vincere in maniera irresponsabile. Andiamo a Baku seguendo questi tre principi, vedremo se dopo il GP sarà il caso di cambiare ulteriormente l’approccio”.

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