Il sedile continua ad essere tutt’altro che stabile.
Sergio Perez e la Red Bull non stanno certo vivendo la fase più felice della loro collaborazione, avviata nel 2021 e forse mai tanto precaria come in questa stagione. Il messicano, che nelle prime cinque prove iridate del 2023 raccolse due vittorie e due secondi posti, dopo Miami è entrato in una crisi senza fine e a Suzuka si è ritirato dopo una domenica da dimenticare. Tanto da indurre Helmut Marko a parlare ancora una volta di lui.
Colui che in Red Bull è stato fautore di diversi cambi di casacca in corsa (ne sanno qualcosa i vari Kvyat, Gasly e Albon), già in passato aveva messo nel mirino Perez. Stavolta, però, si è limitato ad ammettere che il suo futuro è tutto da scrivere. Anche se, per il momento, non quello immediato.
“Perez ha un contratto fino al 2024 – ha ricordato Marko -. C’è poi Ricciardo che punta a tornare in Red Bull, il suo obiettivo è chiaramente quello. Per riuscirci dovrà però a sua volta regalare prestazioni di livello. Poi ci sono Tsunoda, che è un pilota emergente, e Lawson che a 21 già ha dimostrato il suo potenziale”.
“Ciò che è certo è che in Red Bull dobbiamo pensare al futuro. Perez e Ricciardo hanno entrambi superato i 30 anni d’età, il loro avvenire dipenderà da ciò che hanno in testa e dal tempo che vogliono ancora trascorrere al volante. Noi però dobbiamo essere pronti a tutto, e in linea ideale una figura come Lawson si colloca proprio in quest’ottica”, ha concluso Marko.