Ancora una volta l’analisi è dominata dalla rabbia.
Max Verstappen grande deluso delle qualifiche del Gran Premio di San Paolo, che affronterà partendo dalla diciassettesima posizione a causa di una penalità di cinque posizioni che si somma alla dodicesima piazza ottenuta in pista a causa della pioggia di Interlagos, ma anche di una bandiera rossa che gli ha negato l’ultimo tentativo di entrare in Q3. E il pilota della Red Bull ancora una volta se l’è presa con l’intera Formula 1.
Le qualifiche di Interlagos, pesantemente condizionate da pioggia e incidenti, sono state caratterizzate da addirittura cinque interruzioni per bandiera rossa. Decisiva in negativo per Verstappen si è rivelata quella procurata da Lance Stroll, ma esposta prima della conclusione del giro di Charles Leclerc e Liam Lawson. Una decisione che ha fatto retrocedere l’olandese dal decimo al dodicesimo posto.
“Se una macchina fa un incidente e colpisce le bandiera bisogna esporre la bandiera rossa immediatamente. Non capisco perché invece ci mettano 30-40 secondi”, ha tuonato Verstappen ai microfoni della redazione britannica di ‘Sky Sports’. Per poi dare un giudizio ancora più colorito all’episodio, rivolto a chi prende le decisioni in F1.
“Quando siamo usciti alla fine, tutti in pista erano davanti a noi. Una macchina è finita contro le barriere, e chi si trovava dietro si è dovuto fermare per la bandiera rossa. Ma tutti quelli che erano davanti hanno finito il giro. Il fatto che qualcosa del genere sia possibile, secondo me, è incredibile. E ora non so proprio che gara immaginarmi”, ha concluso Verstappen. Che da un lato trema per la pole position del rivale per il titolo Lando Norris, dall’altro sembra non voler interrompere la sua personale guerra con la Formula 1 iniziata ormai da diverse settimane.