Max Biaggi è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 per commentare la scomparsa di Ivano Beggio, storico presidente dell’Aprilia.
“Beggio era un entusiasta, grande appassionato di moto – ha detto -. Credeva molto nell’impresa e nell’industria della moto, infatti ha avuto tanti successi sia con i primi scooter colorati Aprilia, le prime moto 50 e le 125 e poi grazie a lui…siamo un po’ tutti figli di Ivano e della sua passione perché io, Capirossi, Rossi, abbiamo tutti iniziato con l’Aprilia. Semplicemente, e credo che questo sia condiviso da tutti, l’Aprilia era la scuola: quando un tecnico, un pilota, un ingegnere o un meccanico veniva dalla scuola Aprilia al 95% era un tecnico di qualità, di esperienza, sinonimo di italianità e di persona che ci sapeva fare. L’Aprilia è stata una grande scuola per tutti quelli che lavoravano nei reparti intorno la moto, non solo per i piloti”.
“Io sono stato un po’ la punta di diamante di quegli anni lì perché ero il pilota, ma ci siamo tolti insieme grandissime soddisfazioni, come una delle tappe del mondiale di allora che era Suzuka, la pista prova della Honda, di proprietà loro, e la prova del mondiale di apertura si faceva sempre lì. Mi ricordo che siamo riusciti a vincere per la prima volta in assoluto con l’Aprilia il GP della 250 battendo Honda, Suzuki e Yamaha. Non c’erano paragoni tra l’Aprilia, una piccola azienda, e i colossi giapponesi, era quasi uno scherzo. Beggio, oltre a essere un grande appassionato, era un generoso, perché lui sapeva premiare i suoi uomini, li motivava. Onore e merito a chi ha fatto grande una piccola azienda come l’Aprilia” ha aggiunto il ‘Corsaro’.