L’ex manager del Dottore ripercorre la carriera del pilota numero 46: “Quella cavolata in Malesia…”.
Carlo Pernat, ex manager di Valentino Rossi, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha ripercorso la carriera del Dottore, ricordando la sua prima impressione del pilota pesarese: “Sembrava un paggetto, un po’ come me, senza peli sulla lingua, la battuta pronta, anche un po’ rompico… eh. E poi in pista faceva traiettorie che mi fecero pensare che era un pazzo o un campione. Mi innamorai subito”.
“Già nel ’98 avrebbe potuto vincere il Mondiale 250, ma l’anno dopo era un pilota completo. E a quel punto l’avventura in 500 non lo spaventava per niente. Voleva la Honda, ci è andato e ci ha vinto”.
Il carattere particolare di Valentino è stato spesso un vantaggio, ma a volte l’ha portato all’errore: “Vale è uno che, se trova dei lati che non gli piacciono, per un po’ ci sta ma quando è stufo chiude la porta definitivamente, anche se va contro di lui. A volte ha preso decisioni a seconda dell’umore del momento, non è mai stato un programmatore. Non dico che ha sempre vissuto alla giornata, ma a breve termine sì. Guardate quella cavolata della conferenza in Malesia 2015 con Marquez. Se ci avesse pensato bene, non l’avrebbe fatta”.