Il centauro australiano ha rivelato di aver sofferto di un forte stato d’ansia durante la sua carriera in MotoGp: “Non capivo come facevano loro a gestire la fama”.
Casey Stoner in un’intervista al podcast Gypsy Tales ha rivelato che durante gli anni della MotoGp ha sofferto di un forte stato d’ansia, diagnosticato solo molto più tardi: “Sarebbe stato più facile gestire la mia mia carriera se l’avessi saputo prima. Avevo una cattiva reputazione perché a volte ero molto chiuso con le persone o con la stampa, perché non mi sono mai sentito a mio agio nel farlo”.
“Per non parlare della domenica, del giorno della gara… Per anni, probabilmente negli ultimi due anni di gare in MotoGP, più il weekend andava meglio, più volevo morire. Mi sarei raggomitolato sul pavimento del camper, malato come un cane e con lo stomaco in mille nodi. Non volevo correre. Non potevo sentirmi peggio, più apprensivo”, ha spiegato l’australiano, due volte campione del mondo, che ha detto addio alle corse a soli 27 anni.
Stoner ha invidiato gente come Valentino Rossi e Marc Marquez, che sembravano e sembrano non risentire della fama: “Ci sono persone come loro a cui sembra che non freghi nulla, e invece per me è stato più difficile affrontare la fama e la pressione. Penso che sarebbe stato molto più facile essere consapevoli di tutto ciò che mi accadeva, perché avrei potuto gestirlo in modo migliore, non mi sono mai sentito a mio agio con la stampa, circondato dalle persone”.