Le parole di Casey Stoner
Casey Stoner, brand ambassador di Nolan, ha aperto il libro dei ricordi in collegamento proprio con la sede dell’azienda di caschi bergamasca: “Per me è molto emozionante sapere che la replica del mio casco è ancora una delle più vendute – ha concluso – può essere ovunque nel mondo, ed è un privilegio anche a tanti anni dal mio ritiro. Ho avuto una buona base di fan e sono davvero contento di questo”.
“Quando ho iniziato a correre, in Australia c’erano tre numeri a disposizione da poter utilizzare, e quando sono venuto in Europa la situazione era molto simile, quindi quando ho disputato il campionato Inglese scelsi il 66. In Spagna, con il team Telefonica Movistar, bisognava accettare il numero che ti veniva dato, e fortunatamente mi venne assegnato il 27, il tutto mentre Puig mi diede l’opportunità di dimostrare il mio talento, così come nel Motomondiale“.
“Anche in quel caso scelsi il 27, perché era il numero che mi era stato dato quando ho avuto l’occasione di poter correre e in segno di rispetto per quello che Puig aveva fatto per me, così come fecero altri piloti con i quali ho corso e che hanno mantenuto anch’essi lo stesso numero, come nel caso di Pedrosa con il 26. Nolan è stato il brand con il quale tutto è iniziato, ed è stato il primo sponsor con il quale ho poi affrontato diverse gare anche negli anni successivi. Prima di Nolan avevo vissuto anni difficili, ma grazie al suo sostegno sono riuscito a proseguire grazie a un buon budget che mi ha consentito anche di poter effettuare trasferte. Nolan è sempre stato il casco per me, mentre X-Lite è stato il modello. Ho sempre avuto un debole per Nolan, lo stesso brand che aveva Puig così come Carlos Checa”, ha concluso l’australiano.