Galbusera: “È molto più dura”

Nel corso di un’intervista rilasciata a Radio24, durante la trasmissione Tutti Convocati, Silvano Galbusera ha parlato del flop del Mugello, che ha visto Valentino Rossi ritirarsi dopo la rottura del motore.
 
Il capotecnico del “Dottore” ha commentato l’incidente: “Più sfortuna che coincidenza. I motori erano già stati usati nella gara precedente, si trattava del terzo motore per entrambi e non aveva dato nessun problema. I motori che abbiamo tolto avevano quasi il doppio dei chilometri. Non siamo ancora in grado di capire cosa sia successo veramente. Dovrà essere analizzato il motore in tutte le sue parti e capire cosa è capitato”.
 
“Quello di Rossi aveva molti meno km di quello di Jorge. Poi avremmo dovuto usare un motore completamente nuovo senza aver fatto nessun giro, per cui sarebbe stato rischioso. Niente è stato usato diverso dalle altre gare”, ha aggiunto.
 
Qualche problema di affidabilità in casa Yamaha: “Non me l’aspettavo, da quando sono qui non avevamo mai rotto. Valentino mi ha detto che l’ultima volta era stato a Misano nel 2007. Può essere che ci sia stato una fornitura di pezzi non all’altezza per quel motore”.
 
Con 12 gare alla fine del Mondiale, Rossi ha 37 punti di distanza da Lorenzo e 27 da Marquez, ma per Galbusera non è finita: “No, abbiamo fatto un terzo del campionato e ci sono ancora dodici gare. Anche se è molto più dura. Bisogna poi dire che con le Michelin è più facile commettere l’errorino e bisogna capire cosa può succedere. Rossi era più forte di Lorenzo e Marquez ieri al Mugello. Mi sarei aspettato una gara non come Jerez, ma simile”.
 
In tal senso, le piste di Barcellona e Assen si prestano alle qualità del “Dottore”: “Sono piste dove lui ha fatto ottimi risultati e siamo certi di essere competitivi come al Mugello”.
 
Su Marc Marquez, autore di una grande prova, ha concluso: “La Honda era leggermente inferiore come velocità e accelerazione rispetto alla Yamaha, lui ci ha messo del suo e bisogna dirlo. Ha fatto un’ottima gara. Il vero Marquez è quello di ieri”.
 
 
 

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