Il pluricampione del mondo di moto Giacomo Agostini: “Valentino Rossi non ha guidato moto così potenti come quelle di oggi, ma faceva spettacolo”
Il pluricampione del mondo Giacomo Agostini in un’intervista a Motorsport ha parlato del momento attuale della MotoGp, a suo dire troppo incentrata sullo sviluppo delle moto e meno sui piloti: “Poiché c’è molta tecnologia, la moto diventa molto importante. Se manca un piccolo dettaglio nella moto, puoi essere un grande campione ma non funzionerà. Per gli altri è sempre più facile starti davanti. Ai miei tempi, il movimento del polso era molto importante, era il pilota a comandare. Ora l’elettronica prende il sopravvento immediatamente e non dipende più dal pilota”.
“Dobbiamo dare ai piloti più potere – ha continuato Agostini -. Lo spettacolo non è necessariamente bello perché il motore ha 300 CV. Ai miei tempi non avevamo 300 CV, ma lo spettacolo era buono. Valentino Rossi non aveva moto così potenti nella sua carriera, ma faceva spettacolo. E’ una questione di persone, non di una moto così veloce. Che tu faccia giri da 2’05” o da 2’10”, non importa. Volete vedere un duello. Le 200.000 persone sugli spalti non sono sedute con il cronometro”.
“Se riduciamo un po’ la potenza, anche le moto diventano meno pericolose. I piloti devono frenare abbastanza forte per rallentare una moto di 160 chilogrammi da 300 chilometri all’ora ad una velocità normale. Ma in caso di incidente, la moto sfreccia come un proiettile. È molto pericoloso. Se si riduce la potenza, si aumenta la sicurezza e lo pneumatico rimane migliore. Chi vince allora? Il pilota migliore”.
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