Gresini, Nadia Padovani replica duramente ai fischi contro Marc Marquez
Nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni del “Resto del Carlino”, la proprietà del team Gresini Nadia Padovani, tra i vari temi trattati, è tornata a parlare del trionfo di Marc Marquez nel Gp di Misano Adriatico. Più nello specifico, però, la moglie del compianto Fausto Gresini si è soffermata sui fischi ricevuti dal centauro spagnolo nel corso della premiazione.
“E’ stata un’emozione incredibile vedere Marc salire sul gradino più alto del podio a Misano con addosso una tuta colorata come quella dei grandi trionfi degli anni 80′ di mio marito. E’ stato un sogno che è diventato realtà. Lui si meritava questa soddisfazione per tutto quello che ha fatto e dato al mondo delle moto” ha esordito la proprietaria del team Gresini.
“I fischi contro Marquez da parte di alcuni tifosi durante il podio non mi sono andati giù. E’ stato un gesto che ha ferito anche noi, poichè siamo un team emiliano-romagnolo. Ne abbiamo passate tante con le morti di Kato, Sic e Fausto e quei fischi non ce li meritiamo” ha proseguito la vedova del compianto Fausto Gresini.
“Sono diversi i momenti emozionanti di questa mia seconda vita nel motorsport. Su tutti, la vittoria di Bastianini in Qatar nel 2022 nella gara d’esordio, che era anche la prima senza Fausto. In quel Gran Premio c’era dentro tutto: fatica, dolore, emozione. Anche l’affermazione di Di Giannantonio sempre a Losail l’anno successivo è stato un bel momento, mentre quest’anno vi è la doppietta centrata da Marc tra Aragon e Misano” ha aggiunto la CEO del team emiliano-romagnolo.
In conclusione, Nadia Padovani si è soffermata sulla decisione di prendere le redini del team dopo la morte di Fausto Gresini: “La decisione l’ho presa due o tre giorni dopo la morte di mio marito. E’ stata una scelta istintiva e incosciente perchè di questo mondo sapevo solo quello che mi raccontava lui. E’ stata una scelta molto difficile da prendere, ma non mi sono mai sentita sola grazie ai miei figli e alla famiglia Gresini. Non ho mai pensato di prendere il suo posto, lui era un visionario e sarebbe stato impossibile rimpiazzare uno così grande. Io volevo solo portare avanti il suo sogno, ho dato il massimo e alla fine penso che qualcosa di buono ho fatto”.