Scommettere ancora sul catalano nonostante gli infortuni o voltare pagina? Ore cruciali per la scuderia giapponese, che deve sviluppare la sua moto e si ritrova senza il suo punto di riferimento.
Il binomio Marc Marquez–Honda ha per anni dettato legge nel Motomondiale, dimostrandosi praticamente imbattibile, se si esclude la parentesi del 2015. Il grave infortunio di Marquez nel 2020 ha interrotto bruscamente il periodo d’oro, e l’ultima tegola capitata al pilota catalano, il ritorno della diplopia già accusata nel 2011, apre a scenari impensabili.
La Honda ha assoluto bisogno di un grande pilota per lo sviluppo della sua moto, già in ritardo rispetto agli avversari, e contava proprio sul lavoro invernale dell’otto volte campione del mondo per trovare la quadra e ritornare ai vertici della MotoGp nella prossima stagione.
Lo stop apre a tante ipotesi, anche clamorose: “È un infortunio che le crea ulteriori problemi perché si è visto che solo Marquez riesce a chiudere il gap con gli altri – fa notare Marco Melandri alla Gazzetta dello Sport -. La Honda deve trovare un’altra soluzione per rendere la moto più guidabile: per anni l’ha sviluppata sulle esigenze di Marc che la faceva andare così forte, poi si è infortunato e sono emersi i problemi”.
“Se Marquez non recupera è ovvio che la Honda debba pensare al mercato: Marc è vicino ai 30 anni e un team così importante deve avere dei piloti forti”, ha evidenziato ‘Macio’.