Il telecronista di Sky Guido Meda ribalta l’analisi del Gran Premio di Brno, deciso nei primissimi giri dall’astuzia di Marc Marquez, che ha anticipato tutti al momento del cambio moto.
“Rossi, Dovizioso, Iannone, la Yamaha, la Ducati, la Suzuki, che probabilmente pagheranno caro a fine anno il vantaggio che Marquez ha messo insieme a Brno, in realtà hanno semplicemente provato a fare al meglio quello che sanno fare i team della MotoGP allo stato attuale. Niente di più e niente di meno. Non sono abituati alla fretta e la necessità di rientri anticipati. Prima di dire che tutti quelli che non sono Marquez hanno fatto dei pasticci imperdonabili, bisognerebbe dire che solo Marquez ha fatto una cosa speciale, per tempistiche, modalità, furbizia e persino di educazione del suo box alla reattività”.
“Marquez – aggiunge Meda – ha contagiato la sua metà del box Honda, e insieme stanno varando il motociclismo 3.0, anni luce avanti sui tempi degli altri nei pochi casi in cui serve e frutta punti. Il rammarico semmai è quello di non essersene resi conto prima, nelle molte dimostrazioni, tra le quali qualcuna anche discutibile, che lui ha dato nel tempo”.
“Il limite, o l’asticella, in MotoGP è già altissimo, mai visti tanti fenomeni vicini e in un colpo solo. Lì, in pista insomma, Marquez si può battere. Per riuscire a tenerlo dietro quando qualche fatto tipo un pit stop ribalta le abitudini è un’altra storia. Se c’è da interpretare la MotoGP come la F1, lui lo sa fare e lo ha insegnato alla sua squadra, mentre gli altri vivono pensando che la moto è la moto e la F1 è la F1”, conclude.