Il centauro di Cervera ha parlato delle sue prove libere e del ritorno sulla curva che l’anno scorso gli causò la terribile caduta.
Per Marc Marquez il circuito di Jerez non potrà mai essere come gli altri. Proprio qui, lo scorso il 19 luglio 2020 il Cabroncito cadde nella curva 3, la curva Doohan. Oggi, a distanza di oltre 9 mesi dal terribile incidente, Marquez ha ripercorso il tracciato, spiegando le sue sensazioni al termine della seconda sessione di prove libere.
“Mi sento in una condizione simile al Portogallo: la strategia è che se non mi sento al top è meglio salvare energia per il giorno dopo. Domani vediamo come mi sveglio e poi anche domenica, ma a Portimao con questa strategia è andata bene. Domani abbiamo un altro piano, non legato alle mie condizioni fisiche: durante le sessioni ci adattiamo in base al lavoro da fare e provare, in base alla stanchezza capiamo se provare o no le cose nuove. Comunque domani faremo più giri, ovviamente. In ogni caso, oggi mi sento molto meglio rispetto al venerdì di Portimao”.
Sulla famigerata curva, teatro del suo incidente: “Ho controllato i dati oggi, soprattutto dopo le FP1. In curva 3 sono stato il pilota Honda più veloce. È una curva che mi piace. In FP2 non ho ancora controllato, ma il primo settore è il mio più veloce, quindi non mi preoccupo. Non c’è bisogno di essere spaventati”, ha chiosato Marquez.