La risposta di Gino Borsoi a Michelin
Non si è fatta attendere la risposta del team manager della Ducati Pramac Gino Borsoi a Piero Taramasso, Motorsport Manager di Michelin nelle competizioni a due ruote, che alla ‘Gazzetta dello Sport’ ha ribadito la mancanza di problemi di fabbricazione o qualità allo pneumatico posteriore di Jorge Martin, nel Gran Premio del Qatar.
“Non voglio commentare cose che forse non abbiamo ancora scoperto, ma Martin, il giorno prima, ha vinto una gara, e l’ha vinta nel modo in cui l’ha vinta – ha esordito il boss della scuderia italiana ai microfoni di ‘As’ – Dovrei controllare ma, incidenti a parte, il suo peggior risultato è un quinto posto (ha anche un sesto e un settimo), in Australia, dove la scelta della gomma posteriore non è stata quella giusta, ma abbiamo perso mezzo circuito e nessuno sa cosa sarebbe successo con la gomma media. Concentrandoci sulla gara del Qatar, è stata una gara molto strana, lontana dal livello di potenziale di Jorge. È stata fatta un’analisi da Pramac e Ducati ed è emerso che, in termini di guida e di messa a punto della moto, non c’è stato nessun errore e nessun problema”.
“Quando Taramasso dice che la prestazione di Jorge non è stata all’altezza delle aspettative, voglio pensare che non stia puntando il dito direttamente contro Jorge, perché è intelligente, e che non stia dicendo che Jorge non ha fatto bene il suo lavoro – ha aggiunto -. Voglio sottolinearlo, ma devo anche dire che ad oggi stiamo ancora aspettando una risposta da Michelin per un’analisi più completa. C’è stata una prima analisi della costruzione dello pneumatico, in cui la Michelin dice che non ci sono stati errori di fabbricazione, e siamo d’accordo che non ce ne sono stati, ma stiamo ancora aspettando un’analisi completa della mescola. Un mese dopo la gara la stiamo ancora aspettando”.
“Non crediamo assolutamente ad alcuna cospirazione. Le cose vanno come vanno e a volte non possiamo controllare tutto – ha poi chiarito Borsoi -. Penso che sia stata una domenica sfortunata dopo un sabato spettacolare, e questo è tutto. Sono cose da corsa, punto e basta. Non pensiamo mai che ci sia qualcosa dietro”.
“La Ducati è stata molto gentile con noi. Si sono comportati nel migliore dei modi e in un modo che nessun altro costruttore avrebbe fatto. Dal primo minuto all’ultima gara non ci hanno fatto mancare nulla. La Ducati ha formato un gruppo di persone per analizzare il problema in Qatar, con molti dati, mentre avrebbe potuto lasciar fare a un solo ingegnere, ma Dall’Igna si è messo a capo di un team per analizzare la moto e il pneumatico”.
“C’è stata una riunione giovedì a Valencia, dove era presente la Michelin e io come Pramac, e la conclusione è che la moto non era un problema, che la temperatura delle gomme alla partenza era addirittura migliore del giorno precedente, con quattro gradi in più, e che anche la guida di Jorge non era un problema, con la stessa apertura del gas e lo stesso uso della frizione del giorno prima. Vorrei sottolineare che Jorge è sempre stato uno dei migliori piloti Ducati al via e non credo che domenica in Qatar si sia dimenticato di guidare” ha concluso Borsoi.