Morte di Nicky Hayden: la Procura della Repubblica di Rimini ha notificato la conclusione indagine agli avvocati difensori dopo avere studiato le conclusioni del consulente Orlando Omicini, incaricato dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli per fare luce su quanto successo in quel tragico giorno di maggio.
Per la Procura vi è stata un concorso di condotte colpose indipendenti che hanno causato l’evento, si legge su ‘Repubblica’. Una corresponsabilità data pure dal fatto che Hayden si è immesso in bici in un incrocio ad una velocità di 20,6 chilometri orari “omettendo di fermarsi e dare la precedenza nonostante la segnaletica di stop orizzontale e verticale ampiamente visibile”.
All’automobilista, un 30enne, riferisce ‘Repubblica’, viene contestato l’omicidio stradale “perché, in concorso di cause indipendenti con la condotta colposa del ciclista ne cagionava la morte per colpa consistita in negligenza ed imprudenza – non avendo mantenuto una condotta di guida adeguata in relazione alle condizioni di luogo – e comunque per colpa consistita in inosservanza delle norme sulla disciplina della circolazione stradale”.