L’ex pilota dell’Aprilia si sfoga in un’intervista ad As: “È come se avessi qualcosa dentro di me che mi uccide ogni giorno”.
L’ex pilota dell’Aprilia Andrea Iannone in un’intervista ad As si è sfogato per la sua squalifica di quattro anni che ha terminato di fatto la sua carriera in anticipo. Il centauro si sente innocente: “È difficile spiegare come sto. È come se avessi qualcosa dentro di me che mi uccide ogni giorno, perché non mi lasciano fare quello che sapevo fare meglio, ovvero andare in moto. Mi manca ogni giorno. Prima di andare a letto ogni sera e quando mi alzo ogni mattina, mi sento un motociclista e mi alleno come un pilota. Vivo come se fossi un pilota”.
“Se sento che sia stata commessa un’ingiustizia? Sì. Quello che mi è successo deve essere un esempio per il nostro sport, va trovata una soluzione per il futuro. Bisogna fare qualcosa per impedire di trovarci in questa situazione ingiusta”.
“Se qualcuno fa qualcosa che non va, ovviamente deve essere penalizzato, ma per ogni sport deve essere diverso. La mia innocenza è provata- ha sottolineato il pilota di Vasto -. La FIM mi ha considerato innocente. Si è trattato di contaminazione alimentare. Non sono io a dire di essere innocente.Lo dicono e anche la prova capelli che mi hanno fatto”.