Joan Mir ha parlato dei problemi della sua Suzuki e della pericolosità, sul giro secco, del centauro della Ducati.
Non è certo iniziato nel migliore dei modo il lungo weekend di Doha per il campione in carica della MotoGp, Joan Mir. Lo spagnolo si è rammaricato per l’errore di strategia che ha compromesso il suo accesso diretto in Q2, ma si è mostrato fiducioso sulle possibilità di riuscire a piazzarsi tra i primi dieci nelle prove ufficiali.
“Il feeling è buono, ma abbiamo proprio sbagliato strategia. Alla fine con la gomma nuova abbiamo realizzato un solo giro, non c’è stato il tempo per farne un secondo. Siamo andati quindi fuori tempo, avremmo potuto essere in Q2 ed invece siamo rimasti fuori. Credo che sarebbe bastato un decimo per passare, ci bastava solo un giro in più e ce l’avremmo fatta. Abbiamo realizzato troppe tornate con le prime due gomme”, ha esordito Mir.
Sulle prossime prove in programma: “Ci sono molte moto con un grande potenziale in Q1. Sappiamo che sarà dura, ma daremo il massimo. Sono convinto che abbiamo la possibilità di passare in Q2, ma non dovremo perdere la pazienza se non succede. Siamo comunque fiduciosi. Siamo partiti con il setting usato domenica in gara, nelle FP4 vedremo a che punto siamo e dove sono i rivali. Partendo da questi punti dovremo pensare a costruire un buon giro per riuscire a piazzarci tra i primi dieci”.
Su Jorge Martìn del Team Pramac Racing: “Questo è certo un circuito favorevole per i rookies, e Martìn non ha nemmeno la peggior moto per questa pista” ha sottolineato Mir con un sorriso. “Una bella combinazione, è andato davvero bene! Ma sappiamo che Jorge è sempre da paura sul giro secco. Sarà certo difficile avere la meglio in gara, questo è sicuro”, ha chiosato il campione maiorchino.