Paolo Simoncelli sa cosa provano i familiari di Jason Dupasquier.
“E’ brutto da dire, è brutto da sentire, ma il motociclismo ogni tanto esige la sua tassa. E’ uno sport rischioso, costoso, lo sa il pilota, lo sappiamo noi eppure quando è ora di pagare non siamo mai pronti. Il mio pensiero va alla famiglia di Jason, conosco il dolore che stanno passando e non c’è consolazione. So che hanno un altro figlio che corre, ora la scelta che dovranno affrontare sarà altrettanto difficile”. Paolo Simoncelli, nella consueta rubrica post-gara, si è soffermato sulla tragedia di Jason Dupasquier.
“In tutte le interviste che ho rilasciato in questi anni mi sono sempre ritenuto fortunato, per come ho perso Marco, senza che soffrisse, andandosene mentre faceva ciò che più amava, non rimanendo in vita in modo sofferto o limitato dopo tutte le esperienze che aveva provato – ha aggiunto Paolo -. Perché un conto è nascerci, un altro è perdere per sempre l’uso di gambe e braccia dopo un incidente, credo sia ancora più difficile farsene una ragione. Però sabato ho visto Elvio per la prima volta dopo l’incidente dell’anno scorso, con suo padre Aligi Deganello che se lo coccolava tutto, sorridenti. Elvio era l’Elvio di sempre, nonostante tutto. Loro hanno ancora la possibilità di abbracciarsi, ridere, raccontarsi. Sono felicissimo per loro e vederli ancora insieme più uniti di prima, mi ha fatto pensare che… ecco “no, forse non sono stato poi così fortunato””.