“Il minuto di silenzio prima della gara mi ha scosso parecchio. Non mi frega niente essere caduto oggi”, ha sentenziato Pecco.
La terribile notizia della morte di Jason Dupasquier, il pilota della Moto3 vittima di un fatale incidente nella giornata di ieri, ha scosso tutti i piloti successivamente impegnati in gara.
Dopo le parole di Danilo Petrucci, che dopo la corsa ha affermato di “sentirsi sporco ad aver corso sulla stessa pista dove è morto un ragazzo di 19 anni”,sono arrivate le dichiarazioni di Pecco Bagnaia. Assolutamente sulla stessa lunghezza d’onda di quelle rilasciate dal centauro KTM.
“La dispersione della notizia non è stata gestita bene. Ieri già era difficile accettare cosa fosse successo, oggi non è stato bello. Il minuto di silenzio prima della gara mi ha scosso parecchio. Mi conosco, sono molto sensibile e sapevo come sarebbe finita… Mi sono messo a pensare. In gara poi non ero sereno e concentrato.
È andata così. La notizia sarebbe trapelata in altri modi, ma se fosse successo a un pilota di MotoGp forse non avremmo corso. Sono situazioni brutte anche da raccontare, non è una bella pagina del nostro sport. Dire troppe parole oggi o parlare anche delle gare non ha proprio senso”, ha esordito Pecco.
“Quando sono tornato al box ho detto subito al team ed a Davide che avrei preferito non correre. Mi sembrava davvero poco rispettoso. Ma è il nostro lavoro ed abbiamo dovuto farlo. Come nel 2016, quando abbiamo perso Luis Salom, ci siamo trovati nella stessa situazione. Ho saputo di Jason tra Moto3 e Moto2, già allora cercare di pensare alla gara era impossibile. Riuscivo solo a pensare a lui ed alla sua famiglia. Non ci hanno nemmeno interpellato riguardo a questo. Lasciarci correre dopo una notizia del genere… È stato davvero difficile da accettare”, ha rincarato Bagnaia.
Poche le parole di Pecco sulla sua gara: “Non mi frega niente essere caduto oggi, non m’importa proprio della corsa e non voglio parlarne. Pensiamo alla prossima settimana a Barcellona”.