Casey Stoner ha cercato di analizzare ai microfoni della Gazzetta dello Sport la crisi della Yamaha nel 2017. Dopo un inizio promettente del Mondiale, la scuderia giapponese si è persa.
“Hanno chiaramente ‘deingegnerizzato’ la moto, non c’è altro modo di spiegare la cosa. Avevano un gran ritmo a inizio stagione, perché non ora? Che siano i piloti, o il loro feedback, qualcosa non funziona”.
Le difficoltà di Viñales: “Pagata la pressione di un compagno come Valentino Rossi? Ci sono sempre scuse e motivi, ma alla fine ognuno è un adulto che deve prendere le proprie decisioni e plasmare la propria carriera. Non puoi guardare agli altri come motivo del tuo successo o insuccesso”.
Ci sarà spazio in futuro per un team Stoner? “Non credo. Piuttosto,se mai vedrò un buon pilota, potrò dargli una mano, metterlo sulla giusta strada, ma non è facile trovarne. L’unico giovane che mi sta impressionando è Mir, complimenti a chi lo ha scoperto. Ma non mi interessa il casino di creare una squadra, spostarmi in Europa e seguire tutto da vicino, non è la vita che voglio vivere”.