Valentino Rossi poteva realmente correre in Formula 1, e in Ferrari.
Il ‘Dottore’ ne ha parlato nel corso di un’intervista per ‘Il Venerdì’ di ‘Repubblica’, ripercorrendo i giorni in cui nel 2004 si mise al volante della Ferrari di Michael Schumacher. “Avvenne a Fiorano e feci quel test quasi per scherzo. Ma in realtà io nasco come pilota di macchine. Perché da bimbo mio papà Graziano mi faceva correre con i kart. Diceva che le moto fossero pericolose”.
Quei giri con la Rossa di Maranello, però, stupirono anche gli addetti della Formula 1. “Quando ho provato, l’ho fatto sul serio. Quelli della Ferrari erano a bocca aperta. Dopo altri 5-6 test c’è stata quindi una grande possibilità nel 2006”, ha aggiunto Valentino Rossi.
Un importante dettaglio, però, indusse il fuoriclasse di Tavullia a rinunciare: “Non sarei diventato subito un pilota Ferrari. Dovevo prima fare la gavetta, guidando nei junior team della Formula 1. Poi i risultati avrebbero determinato il mio futuro. Ci ho pensato su e ho capito che non ero pronto a smettere con le moto”.
Una scelta che sarebbe potuta arrivare addirittura nel 2006. Privandolo, quindi, dei mondiali 2008 e 2009 ma non solo. “Oltre a quei titoli sono arrivati la gara di Laguna Seca con Stoner, il sorpasso su Lorenzo a Barcellona, un grandissimo 2015 e i due piazzamenti da vicecampione del mondo nel 2014 e nel 2016. Da quel 2006 è come se avessi fatto un’altra intera carriera”, ha concluso Rossi.