Il tour estivo dell’Italrugby entra nella sua ultima settimana, quella che porta al test-match più duro del viaggio azzurro nell’Emisfero Sud: ieri gli Azzurri, dopo la sconfitta allo scadere contro Fiji subita a Suva, sono arrivati a Brisbane dove sabato 24 (ore 15 locali, 7 in Italia, diretta Sky Sport) affronteranno i Wallabies australiani nell’impegno che conclude la stagione 2016/2017.
Dopo aver passato la domenica a recuperare dal viaggio e dalla partita, con massaggi e terapie, i 31 Azzurri a disposizione del CT Conor O’Shea hanno ripreso il lavoro questa mattina con lavoro differenziato in palestra per gli atleti scesi in campo a Suva e quelli rimasti a riposo, mentre nel pomeriggio la squadra al completo si è spostata nei sobborghi di Brisbane per una seduta divisa per reparti.
Allenamento differenziato per il solo Marco Fuser, ancora dolorante per un trauma contusivo alla spalla che non dovrebbe impedire ad O’Shea di tenerlo in considerazione per l’ultima partita del tour.
Il 22-19 di Suva, maturato allo scadere al termine di una bella rimonta, ha lasciato l’amaro in bocca a tecnici e giocatori, in particolare per la grande disciplina mostrata dall’Italrugby (cinque calci contro a fronte dei 16 fischiati contro Fiji) e per il dominio che ha caratterizzato le fasi statiche, con un successo nelle fasi statiche pari al 95%.
“Quando si presentano opportunità come quella di sabato – ha detto oggi Giampiero De Carli, responsabile tecnico degli avanti dell’Italia – dobbiamo avere la capacità e la forza di coglierle, di portare a casa partite come quella con Fiji. Non è stata una bellissima prestazione, ma eravamo in partita: ora è tempo di fare risultati. Siamo delusi ed arrabbiati. Non possiamo accampare scuse, noi siamo qui per far sì che i risultati arrivino: ci sono stati progressi ma anche tanti errori”.
“Le statistiche di sabato sono sicuramente positive e la disciplina – ha analizzato l’ex prima linea della Nazionale – ha evidenziato un grande progresso, ma le statistiche vanno sempre prese con attenzione. Devono portare ad un risultato positivo per non rimanere fini a loro stesse e questo, sabato scorso, voleva dire vincere la partita. Dobbiamo imparare a vincere questo genere di gare, e per farlo dobbiamo continuare a migliorarci”.
“E’ vero che la prestazione della mischia è stata di qualità – ha proseguito “Ciccio” – ma io non mi sono mai nascosto quando abbiamo sofferto davanti e non voglio accontentarmi ora. Dobbiamo pensare solo che dobbiamo continuare a lavorare, non essere gratificati dalla prestazione del pack contro Fiji ma andare avanti e prendere tutto quello che possiamo” in termini di risultato”.
De Carli guarda poi alla gara di sabato contro i Wallabies, terza forza del ranking mondiale ma reduci dallo stop interno contro la Scozia: “E’ la partita più dura di questa tournèe, ed arriva contro un’Australia sicuramente toccata dalla sconfitta e capace di giocare a velocità elevatissime. Dobbiamo abbassare i loro ritmi, portarli nel nostro gioco e mantenere una conquista di qualità come con Fiji se vogliamo rimanere in partita. Saranno gli ottanta minuti più difficili di questo mese e dovremo prestare la massima attenzione”.