Rivoluzione ai Lakers del dopo-Kobe Byant finiti al terz’ultimo posto dell’Ovest . Il che significa stare fuori dai playoff per la quarta stagione. Erving Magic Johnson torna in veste di presidente delle operazioni, dopo 30 anni Mitch Kupchak, il direttore generale, lascia l’incarico di responsabile del mercato e di volto di rappresentanza. Infine rientra nei ranghi il vicepresidente Jim Buss che resta in qualità di socio azionario con la sorella. L’altra grande novità, in un ruolo altamente operativo come quello di direttore generale è Rob Pelinka. Una vera sorpresa trattandosi dell’agente di Kobe Bryant e di altri giocatori fra i quali il trio dei Rocket Harden-Eric Gordon-Ariza
Una mossa che drasticamente rimodella la struttura dirigenziale di una delle più illustri della NBA (valore di mercato 3 miliardi di dollari), alla della scadenza del mercato. L’allenatore Luke Walton rimane al suo posto. Ma non si parla di arrivi, per i Lakers solo la probabile partenza di Lou Williams di carneade d’oro della NBA conteso fra Utah a Washington.
Regista di questa svolta brusca è lady Jeanie Buss, presidente e co-proprietaria del Lakers che nell’annunciare le mosse ha detto di essersi ispirata al celebre padre, il dottor Jerry Buss, che creò l’impero cestistico e sportivo dei Lakers. E di voler corrispondere anche alle attese dei tifosi. ” Earvin Johnson – ha detto Jeanie – sarà responsabile di tutte le operazioni e risponderà direttamente a me. Inoltre la ricerca per un nuovo direttore generale che possa collaborare con Earvin eguidare Luke Walton è ben avviata e speriamo di annunciare a breve il suo nome. Insieme, Earvin, Luke e il nostro nuovo direttore generale saranno il gruppo per ridare grandezza di Los Angeles Lakers della prossima generazione.”
Arriva Rob Pelinka , ha anticipato ESPN, e cederà se stesso e suoi clienti di Landmark Sport Agency, del quale è co-proprietario insieme a Kobe Bryant. E quindi c’è l’immancabile zampino di Kobe che dopo il ritiro si era un pò appartato. Manca la conferma del diretto interessato (Pelinka) ma uno dei suoi clienti, Eric Gordon il vincitore del gara dei 3 punti dell’All Star Game, ha ufficializzato la notizia essendo stato messo al corrente della cosa assieme altri due amici dei Rockets, Harden e Ariza. “Siamo un po’ sorpresi, ma è successo tutto rapidamente”, ha commentato Gordon.
Si torna in campo venerdì con 6 gare, ma queste sono le ultime ore calde del mercato di febbraio che chiude giovedì alle 15 (le 21 per il fuso europeo) e ufficializzato il trade più importante fra i Kings e i Pelicans. Ceduti DeMarcus Cousins e l’israeliano Omar Casspi per Buddy Hield, Tyreke Evans e Langston Galloway più la prima e la seconda scelta del prossimo draft. Quindi 2 giocatori contro un pacchetto di 5. Due settimane fa Cousins aveva detto di voler restare a Sacramento per rinnovare il suo contratto luglio, invece quella volpe del serbo Vlade Divac ex Lakers diventato il braccio destro dell’asiatico presidente dei Kings, l’ha messo nel sacco.
Oltre a chiedere un quinquennale da 209 milioni per continuare coi Kings, Cousins era diventato una “mina vagante” per la squadra avendo raggiunto i 17 falli tecnici, una soglia oltre la quale un fallo tecnico costa una giornata di sospensione. New Orleans ha accettato questo rischio vedendo in lui il centro per lottare per il titolo e confidando sulle capacità di gestione di coach Gentry per riportare Cousins sulla retta via. Inoltre confida che i 26 anni del giocatore e una famiglia dovrebbero indurlo a considerare il suo ruolo con un maggior senso di responsabilità. Questo rischio comporta inoltra un risparmio consistente nella cifra d’ingaggio che sarà di 179 milioni. Chi vivrà vedrà. Il Grande Bisbetico che lotta ogni sera con gli arbitri ha cifre tali da poter spostare la lotta per l’anello assieme ad Anthony Davis il MVP dell’All Star Game che con 52 punti ha battuto domenica il record dei punti di Wilt Chamberlain. Si tratta di 27,8 punti, 10,6 rimbalzi ma anche..17 falli tecnici che ne fanno il pericolo n.1 per i referees.
Capitolo chiuso. Divac con la sua furbizia levantina ha capito che le mattane della sua star andavano dalla parte opposta di quello che serviva in un progetto di crescita e l’aver preso 3 giocatori di talento, a cominciare da Buddy Hield, il rookie uscito da Oklahoma, e contare su due giocatori di primo piano nel draft, gli consentono di non dover andare sul mercato a luglio forgiare con David Joerger, il suo coach, la squadra che aveva in mente. E il tutto risparmiando 209 milioni. A furor di popolo general manager della decade!
Cousins non ha fatto polemiche e lasciato Sacramento martedì con una conferenza stampa molto “emotiva”. “Sacramento è la mia casa, sono riconoscete alla città, ai tifosi, all’organizzazione del club, questo momento fa pare della vita di un professionista ma voglio portarmi questi ricordi nella terra promessa”. Così ha definito New Orleans, vedremo se sarà davvero il profeta della nuova era dei Pelicans.
Nelle ultime 24 ore l’attenzione si sposta soprattutto su tre nomi, Okafor, Rose e Rubio. Boston pensa a Blake Griffin, altra “testa calda” ma più verosimilmente potrebbe entrare nella trattativa per Jahil Okafor (21 anni 11,4 punti, 4 rimbalzi, 1 stoppata in 38 gare) scaricato dai Sixers avendo altri due due giocatori nel ruolo di centro (Noel e Embiid) . L’ex n.3 del draft 2015 che da matricola ha incrinato un po’ la sua reputazione per la condotta non proprio esemplare piace anche a Indiana e Chicago. Entrambe hanno bisogno di un lungo per mettere in sicurezza i playoff.
Probabile scambio di giocatori fra Minnesota e Knicks: il coach dei Lupi, Tom Thibodeau, vorrebbe Derrick Rose, da lui portato nei suoi sette anni ai Bulls al titolo di MVP della stagione, il più giovane rookie di sempre . E ritiene che nonostante i diversi guai fisici da quando gioca a New York le cifre (17,6 punti col 46 %) siano rassicuranti, oltre a portare esperienza e mentalità vincente. E quindi Rose potrebbe lasciare i Knicks pochi mesi dopo dopo essere arrivato al Madison come l’uomo dello scatto in avanti (che non c’è stato…) per Ricky Rubio e magari il centro montenegrino Nikola Pekovic fermo da due stagione per un brutto infortunio.
Alla base della trattativa c’è anche una logica economica: Minnesota scarica la coppia europea dal costo di 27 milioni di dollari, 6 milioni meno di quanto costa Derrick Rose. E inoltre è pronto a lanciare come point guard al posto dello spagnolo, Kriss Dunn. Il rookie di Providence che compie 23 anni è un po’ sacrificato (3,6 punti, 2,5 assist, 2,2 rimbalzi) e Rubio forse non riesce a completare il suo bagaglio tecnico al quale manca un tiro sicuro e potenza fisica. Gli assist non sono tutto.
Si riparte venerdì notte con Charlotte a Detroit e Denver (che potrebbe cedere Willson Chandler ai Rockets e forse recupera il Gallo) a Sacramento. La gara più attesa è Cavs-Knicks con qualche probabile novità nelle file dell’inquieta squadra della Grande Mela.
A cura di ENRICO CAMPANA