Angelo Binaghi e Filippo Volandri solidali con Jannik Sinner, e l’avvocato è fiducioso

Angelo Binaghi e Filippo Volandri solidali con Jannik Sinner, e l’avvocato è fiducioso

L’avvocato Jamie Singer, che ha già assistito Jannik Sinner durante la prima inchiesta, quella che ha portato all’assoluzionew del numero 1 del mondo per quanto riguarda l’ormai famoso “caso Clostebol”, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale, parlando del ricoso della Wada, si dice fiducioso di risolvere la questione in maniera positiva in poco tempo. E a Sinner arriva anche la solidarietà di Angelo Binaghi e Filippo Volandri. Ecco le parole di Singer.

“Siamo rimasti sorpresi anche noi, a dire il vero. Dopo che Jannik era stato trovato positivo al Clostebol in quantità infinitesimale, la International Tennis Integrity Agency ha capito la delicatezza del caso e si è rivolta a un esperto tribunale indipendente invece che pronunciarsi direttamente. Speravamo che l’esperienza dei tre specialisti dello Sport Resolution Panel, e i loro giudizi ben circostanziati e documentati, avrebbero convinto le parti che la questione si fosse risolta in maniera corretta”. 

“Ci sono i tempi tecnici che vanno ovviamente rispettati e quindi non sappiamo quando arriveremo alla soluzione definitiva. Siamo in attesa di ricevere tutti i dettagli dell’appello Wada (la deposizione della memoria di appello deve essere presentata entro il 10 ottobre, ndr). Il Tas poi definirà il collegio giudicante e deciderà la data dell’udienza. Speriamo di poter chiudere in pochi mesi”. 

“La richiesta di sospensione invece della decurtazione dei punti è pienamente sensata. Nessuno, infatti, accusa Jannik di aver tratto vantaggio nelle sue performance grazie al Clostebol. Per questo sarebbe ingiusto penalizzarlo nella classifica o nei guadagni. Tuttavia, la Wada ritiene che sia in qualche modo responsabile per le azioni del suo team e per questo chiede che venga punito. La sospensione è la pena che loro chiedono per quella che loro considerano negligenza”. 

“Tutti siamo consapevoli che la Wada ha il pieno diritto di fare questa azione, appellarsi era nelle sue possibilità e sappiamo quanto sia complicata l’opera di vigilanza sul doping e sull’integrità del mondo dello sport. Detto questo, riteniamo che il ricorso non fosse davvero necessario”.

“Abbiamo grande fiducia nel Tas che dovrà porre la parola fine sul caso, sono sicuro che sancirà l’innocenza del ragazzo restituendoci un campione nel pieno della serenità” ha detto il presidente della FITP Angelo Binaghi. “Questa vicenda si concluderà nel migliore dei modi e lo renderà ancora più forte. Siamo al suo fianco”, ha aggiunto il capitano di Davis, Filippo Volandri.

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