ATP Finals, Novak Djokovic batte Hubert Hurkacz ma non è più padrone del proprio destino
Fin dai primi punti del match si può intuire l’andamento dell’incontro, peraltro piuttosto prevedibile anche sulla carta. In queste condizioni velocissime il servizio di Hubert Hurkacz è un’arma devastante e il polacco lo conferma subito, con tre ace nel suo primo turno di battuta. Djokovic serve per secondo ed è quindi sempre costretto ad inseguire, anche se non ha particolari problemi ad agganciare ripetutamente il suo avversario. In tutto il corso del primo set non c’è nemmeno una palla break e soltanto due volte su dodici si arriva ai vantaggi. Logica conclusione del parziale è il tie-break, giocato malissimo dal polacco e omaggiato al n°1, che se lo prende per 7 punti a uno.
È però il secondo set a segnare una svolta importantissima per il gruppo verde. Inaspettatamente, infatti, Djokovic disputa il peggior game della sua partita, offrendo tre palle break consecutive nel quinto gioco e subendo un inatteso break. Hurkacz apre un parziale di 13 punti consecutivi, sale 4-2 e poi 5-3 annullando due break point consecutivi nell’ottavo gioco, affidandosi al suo micidiale servizio. Il 6-4 maturato in quaranta minuti manda Sinner in semifinale, rendendo inutile l’esito del terzo set. Per la cronaca, il serbo lo stravince 6-1, aiutato dal calo del polacco che conquista soltanto un punto su dodici con la seconda (pur facendo registrare 7 ace e il 90% dei punti con la prima). Ora Djokovic deve tifare per Sinner: un’eventuale sconfitta di Jannik lo eliminerebbe definitivamente dalle ATP Finals.
Giovanni Pelazzo