Auger-Aliassime schietto sul ritiro di Jannik Sinner
E’ stato un torneo di Madrid anomalo, con una pioggia di infortuni che ha influenzato pesantemente lo svolgimento e ha portato all’inattesa finale tra Andrey Rublev e Felix Auger-Aliassime. Il tennista canadese in particolare è arrivato all’ultimo atto della competizione dopo ben tre ritiri da parte dei suoi avversari: ai sedicesimi Mensik ha dato forfait, ai quarti di finale Jannik Sinner non è neanche sceso in campo, e in semifinale anche Lehecka ha dovuto alzare bandiera bianca durante il match.
Auger-Aliassime è stato molto chiaro in conferenza stampa: “Ho fatto progressi su terra battuta? Non direi. Dobbiamo tenere conto che questa settimana è unica nel suo genere, dobbiamo essere realistici al riguardo. Non lo sto dimenticando, questa è la realtà”, ha spiegato candidamente il canadese.
“Quando ci sono molti infortuni, tendiamo a pensare che non sia una coincidenza. Penso di poter parlare a nome di molti giocatori sul fatto che tutti abbiamo problemi minori durante un torneo di due settimane: un po’ di tensione qui , un po’ di malessere lì, un raffreddore o qualcosa del genere. Ma poi se sia abbastanza per ritirarsi, quello è un altro discorso. Penso che sia personale per ogni giocatore, è qualcosa con cui convivono gli atleti”.
“La cosa specifica e strana del tennis è che al di fuori del primo turno, in cui un lucky loser può entrare, non è come in uno sport di squadra, in cui può esserci una sostituzione. E quindi si crea una situazione come stasera o ai quarti con Jannik. Questa è l’unica differenza, ma in ogni sport ci sono sempre infortuni. È solo che qui non possiamo sostituire il giocatore”.