Boris Becker lapidario su Jannik Sinner e Novak Djokovic
L’ex campione di tennis Boris Becker in un’intervista a La Stampa non sembra avere dubbi sulle condizioni fisiche di Jannik Sinner, rientrato al Roland Garros dopo la pausa forzata a causa di un problema all’anca. “Jannik è giovane e intelligente, circondato da gente intelligente: se non ci credesse, non sarebbe a Parigi”, ha assicurato il tedesco.
“La buona notizia è che sta abbastanza bene per giocare, dopo il problema all’anca. La terra non è la sua miglior superficie, non ci ha ancora vinto un grande torneo come sul cemento e al coperto. Sul rosso, al meglio dei cinque set, non ci sono scorciatoie, non puoi affidarti solo al servizio, devi essere al massimo fisicamente”.
Il numero 1 è ormai a portata di mano per il campione azzurro: “Arrivare in cima è un momento molto emozionante. L’Everest del tennis. Non si tratta di fare bene in un paio di tornei, ma di essere il migliore per dodici mesi. Per me vale più che vincere a Parigi o a Wimbledon, perché non basta azzeccare due settimane. Ricordo che la notte prima faticai a dormire, ero il n.2 e in finale il giorno dopo mi aspettava Lendl, che era il n.1…”.
Le difficoltà di Djokovic sono collegate direttamente a Sinner, secondo Becker: “Credo che la sconfitta contro Sinner in Australia abbia un po’ svuotato Nole. Quest’anno non è mai stato il vero Djokovic, ma certo non ha disimparato a giocare a tennis. Per lui ormai contano solo gli Slam”.