Carlos Alcaraz non usa mezzi termini
Più che la sconfitta contro Alexander Zverev nella partita che ha inaugurato il Gruppo Rosso delle ATP Finals, sono altre le questioni che hanno lasciato Carlos Alcaraz con l’amaro in bocca: questioni di cui il murciano non ha fatto mistero nella conferenza stampa a margine del match di lunedì.
“Giochiamo sulla superficie più veloce del circuito – ha detto Alcaraz -. Non so perché sia stata scelta questa, altri campi in cemento su cui giochiamo sono più lenti. Alcune cose non le capisco, non so perché qui abbiano scelto un cemento sul quale nel resto dell’anno non si gioca”.
Un’altra questione che non convince Alcaraz è quella delle palline utilizzate dal circuito ATP: “Bisogna fare qualcosa, è incredibile giocare quattro tornei con quattro palline diverse, uno dietro l’altro. Ogni parte di stagione dovrebbe essere giocata con un tipo di pallina: per dire, una per i tornei australiani, una per quelli in Sudamerica, una per quelli europei in terra battuta… Se non erro, quest’anno abbiamo giocato con ventuno palline diverse: pazzesco”.
“Se l’ATP vuole che i giocatori siano presenti a tutti i tornei, qualcosa deve cambiare” ha poi affermato, deciso, il giovane talento che attualmente occupa la seconda posizione nel ranking mondiale, alle spalle di Novak Djokovic.