Un sogno divenuto realtà, grazie a talento e anche lucidità.
Carlos Alcaraz si commuove al termine di Wimbledon 2024, dopo la finale vinta in appena tre set contro Novak Djokovic. Quasi facile il 6-2, 6-2, 7-6(4) centrato dallo spagnolo, che a fine partita ha comunque voluto riserbare parole di grande elogio al suo avversario. E ha anche spiegato come sia riuscito a raddrizzare il terzo e decisivo set, quando sarebbe potuto sfuggirgli dalle mani.
“Per me è un sogno – sono le primissime parole di Alcaraz dopo la vittoria della finale a Wimbledon -. Quando avevo 11 anni mi intervistarono e dissi che il mio sogno era vincere Wimbledon. Ora sto vivendo ciò che tanto desideravo, e voglio continuare a farlo. La sensazione di giocare in questo bellissimo campo è stupenda. Come ho già avuto modo di dire, qui ci sono il torneo più bello del mondo, il campo più bello e il trofeo più bello”.
Alcaraz quindi si sofferma sulle sensazioni provate nel momento in cui i suoi primi tre match point sono stati vanificati dalla resistenza di Djokovic. “Anche se ero a due punti dalla vittoria, la fine della partita mi sembrava ancora lontanissima. Nole ha una forza pazzesca quando è il momento di lottare, e sapevo che avrebbe avuto le sue possibilità. Era rimasto lì, e per me è stato difficile. Ho provato a mantenere la calma e l’ottimismo. A quel punto siamo andati al tie-break, dove ho cercato di proporre il mio miglior tennis“.
“Sono contento di essere riuscito a trovare le soluzioni giuste per cavarmela nei momenti decisivi. Viste le circostanze, credo di aver chiuso molto bene la giornata. E per me sapere di aver vinto Roland Garros e Wimbledon nello stesso anno è un gigantesco motivo di orgoglio e un onore. Anche perché mi mette sullo stesso tavolo di grandi campioni, proprio come Djokovic. E io ancora non mi sento un campione come lo sono loro”, è la conclusione di Alcaraz che manda in visibilio il pubblico di Londra.