Tomas Berdych: “Sinner-Alcaraz fa bene al tennis”
Tomas Berdych ha rilasciato una lunga intervista a Tennis Majors in cui ha parlato anche della rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, partendo dal tennis moderno: “Penso che il gioco sia cambiato, decisamente. Direi che il gioco è diventato meno creativo. Se guardi i primi 10 giocatori, non vedi molte differenze tra di loro. Questo è il mio punto di vista. Non sto dicendo se sia un bene o un male. È semplicemente così, perché è sicuramente una nuova generazione che ha praticamente preso il controllo del tennis maschile, e questo è il loro modo di giocare e competere”.
“Se mi chiedi se sarei stato in grado di giocare o se mi sarebbe piaciuto confrontarmi da giovane con loro, allora direi sicuramente di sì – ha aggiunto l’ex tennista -. Sarebbe anche una bella esperienza giocare contro tutti questi ragazzi. Questi confronti sono sempre molto difficili perché non accadranno mai, quindi possiamo solo discuterne. Ci sono nuovi giocatori e nuovi stili, vedremo come andrà”.
“Abbiamo bisogno di una rivalità: fa bene al tennis. La più grande finora è Alcaraz-Sinner, e solo così possono diventare giocatori migliori. Se ci fosse solo un Sinner, sarebbe difficile mantenere la motivazione e la rabbia nel gioco. Quindi penso che sia un bene. Spero che presto ce ne sarà un’altra e sarà un buon momento anche per il tennis”.
Il ceco è stato uno dei più grandi tennisti a non essere riuscito a vincere un Grande Slam: “Onestamente lo prendo come un complimento. Come ho detto, sono un tipo molto realistico e se si considerano i giocatori con cui ho gareggiato, le cose stanno così. So di aver fatto il massimo possibile. E purtroppo mi sono ritrovato con zero Slam, ma va bene così; sono in pace con me stesso. E questa è la cosa più importante alla fine, in realtà. Ne prendo atto. Avrei potuto fare qualcosa di diverso? Probabilmente sì, ma non so cosa (ride). Non è successo. Ma se mi chiedessero se potrei scambiare uno Slam con due o tre anni nella top ten, probabilmente direi di sì. Ma ancora una volta, è un ‘se’ e non mi piace, quindi no, mi va bene così. Va bene così”.