Carlos Alcaraz fa il bilancio della sua stagione
Netta e diretta, la conferenza stampa di Carlos Alcaraz. Che conclude a Torino il suo 2023 comunque straordinario, con il secondo titolo Slam e diverse settimane da n°1 del mondo, avendo però accusato un piccolo calo nella fase finale della stagione.
“Il 2023 è stato l’anno migliore della mia carriera. Ho fatto 2000 punti in più della scorsa stagione anche se non ho giocato in Australia” ha detto Alcaraz in conferenza, che comunque cerca i lati positivi: “Sono tra quelli che hanno partecipato a meno tornei ma anche tra coloro i quali hanno disputato più partite. Ho un po’ accusato il finale di stagione, spero di imparare in futuro da questa situazione”.
La sconfitta contro Djokovic, molto netta nel punteggio ma decisamente meno in campo, è a suo dire “difficile da metabolizzare”, anche se la verità è che Carlitos ancora non sente “al livello di Djokovic sul cemento indoor. Non sono abituato ad allenarmi e a giocare indoor” ha spiegato lo spagnolo, specificando però come “a Parigi, Londra o Cincinnati non avevo questa sensazione, mentre in condizioni indoor sento di dover migliorare ancora per arrivare al suo livello”.
Interessante anche una sua risposta a bruciapelo alla domanda di chi gli chiede se firmerebbe per un 2024 sulla falsariga del 2023, ovvero con un titolo Slam, più di 8000 punti ATP ma chiudendo da n°2 del mondo. “Certo! Dove si firma!? Firmerei subito!” ha detto sorridendo il classe 2003.
Giovanni Pelazzo