
Dopo la vittoria a Monte Carlo, Carlos Alcaraz mantiene il profilo basso in vista dell'ATP 500 di Barcellona.
Dopo il trionfo nel Masters 1000 di Monte Carlo, Carlos Alcaraz è già concentrato sull’ATP 500 di Barcellona, dove debutterà martedì 16 aprile contro lo statunitense Quinn. Intervenuto in conferenza stampa, il tennista spagnolo non ha voluto sbilanciarsi troppo in merito alle sue possibilità di vittoria.
“Non credo di essere al mio livello migliore, quest’anno ho giocato partite migliori rispetto a Monte Carlo. Vincere e giocare bene, ovviamente sono due cose diverse, ma sono riuscito a mantenere alta la concentrazione. Penso di stare vivendo un buon anno, forse nell’ultimo mese ho giocato un po’ peggio, ma credo di aver giocato un buon tennis nei tornei a cui ho partecipato. Ora sulla terra non è facile prendere rapidamente il ritmo e la fiducia, ma ci stiamo provando” ha esordito il tennista spagnolo.
“Ci sono molti giocatori in grado di fare la differenza in ogni torneo, in questo momento ci sono 6-7 tennisti in grado di poter vincere. Non voglio considerarmi un favorito sulla terra battuta, vado con le aspettative più basse possibili. Voglio solo dare importanza a ciò che è importante per me: uscire e divertirmi” ha proseguito il numero due del mondo.
“In questo momento il tennis è in un grande momento, ci sono molti giovani giocatori in grado di lottare per grandi cose e di lottare per grandi titoli, lo abbiamo già visto con Mensik, un giocatore che continuerà a crescere, ma che è già consolidato. Joao Fonseca è un altro che amo guardare, ha molto carisma in campo e gioca un ottimo tennis. Ho giocato per la prima volta con Artur Fils a Monte Carlo e sono rimasto stupito dalla sua forza. Siamo in un momento in cui c’è un’ampia gamma di giovani che lottano e mostrano i propri punti di forza e questo è molto bello per il nostro sport” ha aggiunto il murciano.
“A Monte Carlo non è stato il massimo a livello fisico giocare sempre tre set o partite così tirate, però almeno ho potuto abituarmi più agevolmente alla superficie” ha concluso Carlos Alcaraz.