Il racconto del trionfo dal suo punto di vista, e il ringraziamento al collega.
Lorenzo Sonego ha deciso di raccontare la “sua” Coppa Davis a margine della consegna del Premio Ussi-Sportivo Piemontese dell’anno. L’azzurro, dopo aver vinto una sfida decisiva contro il Cile in doppio, ha poi fatto coppia con Jannik Sinner sia nei quarti che in semifinale, con le temibili Olanda e Serbia. E nelle sue parole è facile intuire quanta sia la sua riconoscenza per il collega altoatesino.
“Vincere la Coppa Davis ha rappresentato una vera e propria impresa – ha sottolineato Sonego, come riportato anche dal ‘Corriere dello Sport’ -. Siamo entrati nella storia, e in futuro tutti si ricorderanno di noi e di quello che abbiamo fatto in campo. Il nostro percorso è stato stupendo, anche perché negli anni scorsi eravamo riusciti ad andarci vicino ma mai fino in fondo”.
Quindi Sonego ha ripercorso il cammino dell’Italia in Coppa Davis: “L’avversaria più temibile era la Serbia. Ne eravamo consapevoli, tanto che dopo la sconfitta nel primo singolo e i tre match point per loro stavamo perdendo convinzione in noi stessi. Sinner però ha compiuto un miracolo e ci ha restituito fiducia. Ci abbiamo creduto fino alla fine, e ce l’abbiamo fatta”.