Le parole di Corrado Barazzutti
Anche Corrado Barazzutti, super coach di Musetti, ha voluto commentare l’impresa di Jannik Sinner, che ha battuto Novak Djokovic nella semifinale degli Australian Open, centrando la sua prima finale in un torneo del Grande Slam e riportando un azzurro all’ultimo atto di un Major dopo Matteo Berrettini a Wimbledon, nel 2021.
“Per me Jannik già ora è il vero numero uno del mondo – ha affermato Barazzuti, intervenuto ai microfoni de ‘La Stampa’ -. Non lo dice il computer, lo spiegano i risultati che ha ottenuto. Poi è vero che in questo momento ci sono parecchi giocatori in confusione, a partire da Alcaraz: il suo tennis è un puzzle completo, quando sembrava dovesse vincere tutto per i prossimi dieci anni era bravo a tenere tutte le tessere al posto giusto, ora fatica a incastrarle e in campo sbaglia tante scelte. Rune deve riprendersi dai problemi fisici, Shelton è acerbo, una scheggia impazzita…”.
“Djokovic è un supereroe, ma ha 37 anni, e questo dovrebbe farci riflettere, visto che non c’è mai stato un numero uno così anziano – ha aggiunto -. Poi Sinner da tempo gli mandava segnali che Novak aveva recepito. Per me il cambio della guardia era già avvenuto fra Torino e le Finali di Coppa Davis. Ieri ho visto un Djokovic che non riesce più a reggere Sinner, né mentalmente né fisicamente. Jannik non lo teme più: come si dice in gergo ormai “lo tiene sotto””.
“Djokovic ha un orgoglio infinito, ma con Sinner ha perso tre volte nelle ultime quattro occasioni. E stavolta, diciamolo, Jannik lo ha rullato. Il serbo ha vinto il terzo set quasi per sbaglio, nel quarto si è fatto breccare da 40-0, e non è da lui. Poi è scomparso” ha concluso Barazzutti sulla prova di forza dell’altoatesino, che domenica affronterà Daniil Medvedev alle 09,30 italiane per regalarsi il suo primo titolo Slam.