Darren Cahill fa le carte al 2024 di Jannik Sinner
L’australiano Darren Cahill, ex numero 22 del mondo nel 1989, poi allenatore di grande successo e ora supercoach di Jannik Sinner accanto a Simone Vagnozzi, ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport spaziando a tutto campo sui temi che riguardano il 22enne altoatesino di Sesto Pusteria, che ha trascinato l’Italia alla vittoria in Coppa Davis 47 anni dopo la prima volta.
Cahill ha allenato, nel corso della sua carriera da coach, Lleyton Hewitt, Andre Agassi, Andy Murray, Ana Ivanovic, Fernando Verdasco, Daniela Hantuchova, Sorana Cîrstea e Simona Halep, Ecco le sue parole, i virgolettati sono riportati dal sito di Eurosport.
“Non sono sorpreso del livello raggiunto da Sinner in queste settimane. Conosco il tennis che può esprimere e quello che potremo vedere in futuro. Ha ancora ampi margini di miglioramento e, proprio per questo motivo, lavorare con Jannik è esaltante. Ora comprende sempre meglio il gioco, conosce ancor di più il proprio corpo, lo ascolta. Sono apparentemente piccoli dettagli che fanno però la differenza. Il lavoro svolto con Umberto Ferrara (preparatore fisico, ndr) negli ultimi due anni sta dando grandi frutti: Jannik è molto più forte, resistente e anche veloce”.
“Affinché due allenatori lavorino bene insieme è necessario, prima di tutto, che siano disposti a collaborare, a inserire delle regole e a sostenersi a vicenda. E così è stato. Simone Vagnozzi è la prima voce, il ‘main coach’, ed è per me un onore lavorare al suo fianco. Credo che tra 20 o 30 anni ne parleremo come di uno dei migliori coach del circuito”.
“La disponibilità al cambiamento è una dote di Sinner: se dovrà cambiare dieta, lo farà; se modificheremo la routine degli allenamenti, non avrà problemi a farlo. E questo ovviamente si rispecchierà anche nel gioco. È disposto a farlo, a superare i propri limiti, a sacrificarsi per migliorare. Lavorare con un atleta come Jannik è un privilegio. Vedrete comunque qualche novità tecnico-tattiche nei prossimi 18 mesi. Servirà tempo per assimilarle».
“Aver giocato tanti match sotto pressione in questi mesi lo ha aiutato molto ad affrontare le finali di Coppa Davis. Era ormai abituato alle aspettative e le ha utilizzate in proprio favore, come i grandi campioni sanno fare. La vittoria con la maglia dell’Italia l’ha reso incredibilmente orgoglioso, ma l’Italia non è solo Sinner. Bisogna dare credito a tutti i ragazzi, alla squadra, la Davis non è una competizione individuale”.
“Sono fermamente convinto che Jannik vincerà uno Slam, questo è l’obiettivo. Non so quando, ma ne è capace. Serve resilienza, fiducia e anche un pizzico di fortuna. Le sue potenzialità non hanno limiti. Noi dobbiamo essere bravi a non mettergli pressione. I Giochi Olimpici rappresentano una priorità assoluta di Jannik, che ama giocare per l’Italia. Le Olimpiadi sono già nella nostra agenda”.
“Jannik si prenderà un po’ di meritato tempo libero, una dozzina di giorni, perché sono stati mesi estenuanti. Non giocherà la prima settimana di tornei in Australia. La preparazione verrà svolta in Spagna per 2/3 settimane: prima la parte fisica con Umberto Ferrara e poi quella tecnica con Simone. Giocherà un paio di match al Kooyong Classic, un’esibizione molto competitiva e utile che si svolge a Melbourne prima degli Australian Open“.