Darren Cahill sa già cosa bisogna fare per far continuare a vincere Jannik Sinner
Ecco le parole in conferenza stampa riportate da Supertennis di Darren Cahill, il coach australiano che insieme a Simone Vagnozzi ha contribuito in modo fondamentale a far crescere in maniera esponenziale il rendimento di Jannik Sinner, cosa che lo ha portato a guidare l’Italia alla conquista della Coppa Davis e oggi allo storico trionfo agli Australian Open.
“Daniil ha giocato un match incredibile considerando gli sforzi fatti durante queste due settimane. Sapevamo che avrebbe iniziato forte, più aggressivo rispetto al solito, ma non credevamo che sarebbe riuscito a mantenere quel livello così a lungo per tutti e due i primi set”.
“Il break fatto nel secondo set ci ha fatto intravedere un po’ di luce er la prima volta durante quei due primi set e ciò ha consentito a Jannik di avere più fiducia in avvio di terzo”.
“Ma anche lì, credo che lui abbia fatto un ottimo lavoro in un paio di game alla battuta per conservarla, il che è stato davvero importante visto come stava servendo Daniil. Ci sono stati momenti del match in cui metteva in campo 5 prime su 6 ed era dura breakarlo. Se avessimo ceduto il servizio nei primi game del terzo set sarebbe stata durissima rientrare in partita”.
“Il mio contributo nel match è stato inferiore rispetto a quello offerto da Simone, perché stava a lui trovare il modo di rimettere Jannik in pista. Una volta riuscitoci, è stata solo lotta perché Daniil è un giocatore che non molla mai”.
“Ci siamo confrontati spesso durante il match io e Simone e abbiamo apportato qualche accorgimento ed era lui poi che riferiva questi messaggi. Ha davvero svolto un lavoro incredibile con Jannik negli ultimi due anni. Ma poi, una volta arrivati al quarto e al quinto set dipende tutto da quel che hai dentro e Jannik dentro di sé aveva le risposte giuste. Devi sfidare te stesso e spingerti oltre i tuoi limiti per reagire a momenti come quelli vissuti oggi, osare grandi colpi, crederci e avere il coraggio di provarci quando più conta”.
“Io non ho fatto altro che rinforzare i concetti di cui abbiamo parlato in qusti giorni: a volte funziona, altre no. Ma di sicuro oggi lo ha aiutato a mantenere la sua concentrazione sul match, ed è stato molto importante”.
“Sì, penso possa essere davvero considerato come una stella. Al momento questo sport non ne ha molte: credo che Carlos assomigli molto a Jannik in questo, giocano con grande trasporto e la cosa si riflette nel loro tennis, e poi sono bravi ragazzi, hanno un bel carattere e fuori dal campo vanno anche d’accordo. È una rivalità amichevole, la loro. Quando si affrontano si accendono, non credo ci sia stato un solo match noioso che abbiano disputato”.
“Il nostro compito è continuare a spingerlo. E’ appena l’inizio della stagione, l’anno è ancora lunga ed è giusto ora godersi qusto momento. Ma quando torneremo su di un campo da tennis ci assicureremo di provare a fargli mantenere questo giusto atteggiamento, che è quel che serve per continuare a vincere”.
“Se ci sono differenze rispetto agli altri team vincenti in cui ho lavorato? Beh, la risposta per me è semplice perché sto lavorando con il miglior coach con cui abbia mai collaborato: Simone. Non avevo mai lavorato con un coach come lui e devo dire che sta facendo un lavoro incredibile”.
“Momenti come questo sono speciali. La sensazione ch si respira in tutto il team quando il tuo giocatore riesce ad ottenere un risultato così grande è fantastica. E Jannik ce l’ha fatta provare”.
“Questo poi lo è ancor di più perché siamo un team molto unito. I ragazzi italiani sono sempre tra di loro e lavorano sodo senza rinunciare a divertirsi. È una cultura del lavoro eccellente. Tutti rispettano tutti e nessuno si pone in condizione di superiorità rispetto all’altro, siamo tutti allo stesso livello. Tutti vengono ascoltati, ognuno di noi ha un’opinione, anche Jannik, e tutti cerchiamo di approfondirle inseguendo quel che è il meglio per lui”.
“Questo team italiano è davvero speciale, li amo tutti già alla follia. Sono con loro da appena un anno e mezzo ma è come se li conoscessi da cinque. Abbiamo davvero uno splendido rapporto”.