L’ex tennista azzurro dice la sua sul caso-Djokovic.
Diego Nargiso non si unisce all’elenco degli indignati nei confronti di Novak Djokovic. L’ex tennista azzurro, intervistato da ‘La Repubblica’, preferisce infatti guardare la situazione nel suo insieme, ammettendo le colpe del serbo ma criticando al tempo stesso le contraddizioni dell’organizzazione degli Australian Open “l’esibizione muscolare” del governo locale.
“Ho visto errori da tutte le parti – spiega -. Di Nole, che dopo aver saputo di essere positivo ha rilasciato un’intervista senza avvertire i giornalisti, comportamento superficiale e non scusabile seppur fatto in buona fede. E di Tennis Australia, madornale: si è arrogata il diritto di poter andare oltre le regole del governo. E quest’ultimo, poi? E’ andato sopra la decisione di un tribunale”.
“Nole non doveva partire senza vaccino? Aveva l’esenzione – chiosa Nargiso -, e io come governo avrei aspettato nel fare l’esibizione muscolare. C’è una differenza netta di posizione tra principi e fatti: la posizione del governo australiano non rispetta i fatti reali”.
“Il messaggio di questa storia – conclude il vincitore di cinque tornei ATP in doppio – è una sconfitta per tutti, secondo me. Di tutte le parti, ma peggio di tutti per il torneo, che ne esce con un’immagine terribile. Spero, e ritengo sia opportuno, che l’ATP faccia chiarezza sulle regole esistenti, che siano le regole di gioco o della sanità e di governo. Altrimenti vivremo altre situazioni simili”.