Novak Djokovic conferma il titolo e vince anche le ATP Finals 2023, stabilendo un nuovo primato.
L’atmosfera al Pala Alpitour è quella dei giorni più belli, delle feste più attese e dei momenti che rimarranno per sempre incisi nei libri di storia dello sport, non solo del tennis. Perché, ancora prima di scendere in campo, Jannik Sinner la storia l’aveva già scritta. Nessun italiano prima di lui, in 54 edizioni delle ATP Finals, aveva mai superato i gironi. Jannik lo ha fatto chiudendo da imbattuto il gruppo verde e sconfiggendo mercoledì scorso proprio quel Novak Djokovic che avrebbe anche potuto meschinamente eliminare, ma i suoi valori lo hanno portato sulla strada opposta. Quella giusta.
Il suo avversario nella finalissima delle ATP Finals è ancora Djokovic, alla sua nona volta all’ultimo atto del torneo dei Maestri. “Cercherò di far valere la mia maggior esperienza in questo palcoscenico” – aveva detto ieri il serbo in conferenza: l’avvio di match va proprio in questa direzione. Il n°1 del mondo è pressoché perfetto al servizio in tutto il primo set, servendo sette ace nei suoi cinque turni di battuta e perdendo appena due punti al servizio. Anche Sinner non parte male, ma sotto 1-2 si fa rimontare da 40-15, sbagliando tre dritti (uno dei quali in realtà aveva pizzicato la riga, ma l’azzurro non ha chiamato il challenge) e salutando di fatto il primo set. Esattamente come accaduto con Medvedev, è il quarto gioco quello decisivo per le sorti del primo set. Jannik lo perde e con lui, poco più tardi, anche il parziale. Poca profondità da parte dell’italiano, un po’ di comprensibile tensione e il controllo del gioco quasi sempre nelle mani di Djokovic consegnano al serbo le chiavi della prima frazione: 6-3.
Le differenze più evidenti tra i due oggi provengono dai rendimenti con servizio e dritto, eccezionali per Djokovic, meno brillanti per Sinner. Jannik continua a faticare nello scambio, sovrastato da un Nole super aggressivo che vince i primi dieci punti del secondo set e vola sul 2-0 0-30. In un terzo gioco al cardiopalma l’altoatesino prova a restare attaccato, salvando tre break point e accorciando sull’1-2. La risposta del serbo? Tre ace e una prima vincente. Jannik prova ad aumentare profondità e potenza dei suoi colpi, cercando nonostante le difficoltà di variare il gioco con qualche smorzata e discesa a rete. Nel sesto game, complici due seconde lentissime di Djokovic, il n°4 del mondo si procura le prime due palle break della sua partita, cancellate però in un amen da altrettante prime pesantissime. Sinner vince un grandissimo game poco dopo, durato 22 punti e in cui annulla due chance di break, ma non è sufficiente. Qualche errore di troppo condanna l’altoatesino, che si arrende 6-3 6-3 dopo un’ora e tre quarti con un doppio fallo sul match point. Niente però potrà mai cancellare la straordinaria settimana di Sinner, che ha fatto sognare un paese intero. Ennesimo record per Djokovic, che diventa il primo tennista di sempre a vincere sette volte le ATP Finals, superando il precedente primato di Roger Federer, fermo a sei titoli.
Giovanni Pelazzo