Roger Federer a margine di un evento ha rivelato la sua commozione dopo la finale persa contro Djokovic a Wimbledon: “L’ultima volta che ha pianto? Beh…. Direi due mesi fa a Wimbledon… in campo e anche alla premiazione ho trattenuto le lacrime che erano lì sul confine. Poi appena sceso negli spogliatoi, al primo commento “che sfortuna, ci eri vicino…” sono crollato e qualche lacrima è scappata”, sono le parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.
Il fuoriclasse svizzero ha poi parlato dei personaggi, storici e sportivi, che lo hanno ispirato: “In passato sognavo di incontrare Pete Sampras o Stefan Edberg. All’epoca sognavo di incontrare i miei idoli sportivi, come Michael Jordan. Ho incontrato il Papa a Roma, è stato pazzesco. Mi sarebbe piaciuto conoscere Nelson Mandela, sarebbe stato stimolante da molti punti di vista, è stato davvero un grande uomo. Ora la situazione è diversa e sono contento di incontrare chiunque, davvero. Non deve esserci chissà quale conversazione. Mi rendo conto di trovarmi in una posizione privilegiata e ho la fortuna di incontrare moltissime personalità. È molto bello”.
Sul ritiro: “Me lo chiedevano già 10 anni fa. Avevo appena vinto il Roland Garros e già mi chiedevano del ritiro. E io dicevo: “Cosa? Ho soltanto 28 anni!”. Credevo avrei giocato almeno fino a 32, 33 anni… Mi sembrava fosse troppo presto per pensare a cose del genere. Ed è andata così per gli anni successivi. Ora sembra che in ogni intervista debbano farmi questa domanda. Perché potrebbe essere che proprio in quel momento io decida di annunciarlo. I giornalisti ci sperano. Ma non è così, mi spiace deludere le persone. Sono tranquillo a riguardo, perché non lo so nemmeno io, davvero. Vorrei avere un’idea precisa e poterlo dire. Non adesso”.